Il Taj Mahal è considerato una delle Sette Meraviglie del Mondo moderno. Si tratta di un capolavoro dell’arte musulmana in India che sicuramente in tanti avranno apprezzato sui libri di storia, nei depliant turistici, nei vari libri di geografia dell’India settentrionale. Taj Mahal significa “Palazzo della Corona” ed è un luogo che parla della morte e dell’aldilà ma anche di una struggente storia d’amore, è la gigantesca e sublime tomba edificata da un vedovo inconsolabile per ricordare in eterno la moglie. Fu costruita dal quinto imperatore Mughal , Shah Jahan in memoria di sua moglie Mumtaz Mahal.
Mumtaz Mahal mori’ nel 1631 durante una battaglia per scacciare una violenta ribellione.
Mentre Mumtaz Mahal era ancora in vita, aveva chiesto all’imperatore di farle quattro promesse nel caso in cui fosse morta prima di lui. Per prima promessa gli chiese di costruire il Taj; la seconda era che si sarebbe dovuto sposare di nuovo per dare una nuova mamma ai loro figli; la terza promessa era che sarebbe sempre stato buono e comprensivo con i loro figli e la quarta, che avrebbe sempre visitato la sua tomba nell’anniversario della sua morte.
La costruzione del Taj Mahal iniziò nel 1631 ed venne completata in 22 anni. Probabilmente furono più di mille gli elefanti utilizzati per trascinare i pesantissimi marmi e, leggenda vuole, che a tutti i lavoratori impegnati nella titanica impresa furono amputate le mani al termine della costruzione. Perché Shah Jahan voleva che l’opera, non perfettibile, non fosse mai più ripetuta.
Il Taj sorge su una base di pietra arenaria rossa sormontata da un’enorme terrazzo di marmo bianco sul quale si posa la famosa cupola affiancata dai quattro minareti affusolati. La cupola è fatta di marmo bianco, ma la sua posizione vicino al fiume fa si’ che un magico gioco di colori che cambiano durante le ore del giorno e a seconda delle stagioni, diano al Taj Mahal riflessi di colori che lo rendono unico ma sempre diverso. Come un gioiello, il Taj scintilla al chiaro di luna quando le pietre semi-preziose incastonate nel marmo bianco sul mausoleo principale afferrano il bagliore dei raggi della luna. Il Taj è rosato al mattino, bianco latteo alla sera e d’oro quando la luna splende.
Dal 9 dicembre 1983, il Taj è diventato patrimonio dell’UNESCO e nel 2007 è stato inserito fra le nuove sette meraviglie del mondo. Cinque sono le parti principali del Taj Mahal: il darwaza (portone), il bageecha (giardino), il masjid (moschea), il mihman khana (“casa degli ospiti”, chiamata anche jawab) ed infine il mausoleum, ovvero la tomba di Shah Jahan. Il Taj ha dei meravigliosi giardini divisi in quattro parti (hanno la tipica forma di charbagh mughal), con due canali che si incrociano nel mezzo e specchiano la bellezza del “castello di aria”. Ogni quadrato formato dai canali si divide in altre quattro parti, realizzando sedici aree – in ognuna delle quali furono piantate 400 piante – divise da percorsi pavimentati. E’una visione del giardino come simbolo dell’Eden (come scritto nelle calligrafie sul portale principale che invitano ad entrare nel paradiso